giovedì 8 marzo 2012

villa Romana di Bocca di Magra


ITINERARI BASSA VAL DI MAGRA (BASSA LUNIGIANA)
(Comune di Ameglia)

*VILLA ROMANA DI BOCCA DI MAGRA

Sulla riva destra del fiume Magra sono visibi li i resti di una villa marittima romana, che doveva affacciarsi sull'antico portus. Queste villae marittimae, residenze signorili distribuite lungo le coste della penisola in particolare su quelle tirreniche, furono al contempo luoghi ameni di soggiorno e centri di attività agricole e commerciali. A questo proposito è utile ricordare l'altra villa presente sul territorio spezzino e cioè la Villa del Varignano nel Golfo delle Grazie. In questo caso agli ambienti residenziali piuttosto lussuosi si aggiungeva una parte rustica, principalmente finalizzata alla produzione olearia. Ciò che caratterizza questa residenza sono infatti le tracce lasciate da torchi oleari, nei quali veniva lavorato il raccolto proveniente dall'uliveto distribuito nel fundus collinare dove la villa era collocata, affacciata sull'approdo marino che consentiva una facile commercializzazione del prodotto finale: l'olio.
La Villa di Bocca di Magra era disposta su terrazze degradanti a mare, assecondando la natura rocciosa del pendio e della scogliera oggi interrata. La parte meglio conservata è l'impianto termale dell'abitazione, che si trova nell'area orientale dell'edificio. Nonostante la scarsità di informazioni circa lo scavo, è possibile ricostruire una "storia edilizia" dell'edificio che va dal I sec. a.C. fino al IV d.C.. Non è facile capire la destinazione di alcuni dei vani parzialmente conservati. Nell'estremità meridionale sono tuttavia riconoscibili due ambienti quadrangolari con ingressi simmetrici, che si aprivano su uno spazio prospiciente un possibile porticato, il quale si affacciava direttamente sul mare.  
Gli ambienti riconoscibili sono quelli che dovevano avere una funzione termale, come per esempio il vano  absidato pavimentato con malta idraulica (cocciopesto) e il calidarium o sala per il bagno caldo, il cui pavimento sospeso (suspensura), sorretto cioè da pilastrini (pilae) è costruito con mattoni che portavano il bollo circolare di C. Iulius Antimachus, il che fa datare il vano o il suo restauro al I sec. d.C. Altro ambiente termale riconoscibile è quello adiacente, cioè il tepidarium (ambiente a temperatura media).
I bagni pubblici si diffondono a Roma a partire dal III sec. a.C., sostituendo le abluzioni domestiche effettuate con tinozze e catini in un piccolo vano, spesso posto vicino alla cucina di cui sfruttava il calore. Solo le case delle classi abbienti si dotarono di ambienti termali privati.
In origine il sistema di riscaldamento si basava sull'uso di bracieri; a partire invece dal I sec. a.C. vennero introdotti l'hypocaustume e il praefurnium per una più uniforme distribuzione del calore.
Nella Villa di Bocca di Magra si vede bene il calidarium (sotto la tettoia) con il sistema di riscaldamento mediante forno a legna sottostante il pavimento della vasca (sono ben visibili dalla strada le pilae che sospendono il pavimento), alimentato da un condotto, il praefurnium. Da questa intercapedine veniva ceduto calore al pavimento della vasca e lungo le pareti del vano, grazie a intercapedini lungo le pareti.
Tra i reperti trovati: olle, tegami, mortai, anfore, vasellame da mensa, frammenti di lucerne e di recipienti in vetro. Particolarmente pregiato un frammento di coppa in vetro "millefiori", conservato nel Museo Principale di Luni. La ricercatezza della villa  è attestata dai numerosi lacerti di intonaco affrescato, dai rinvenimenti di vetri di finestra e dall'utilizzo del marmo quale materiale da rivestimento, il che significa che i proprietari dovevano essere particolarmente ricchi. Forse pertinente alla villa è una struttura in conglomerato cementizio in origine situato sulla scogliera, oggi inglobato in uno stabilimento balneare. Si tratta del cosiddetto "angelo" (angulus), tradizionalmente chiamato "pilastro" del quale sono state date diverse interpretazioni: si trattava forse di una struttura portuale o di un faro. Si tratta di due enormi massi sovrapposti a emplecton, probabilmente parte di una struttura appartenente al porto o base di fanali di segnalazione. Uno gemello doveva trovarsi sulla Torre della marina a Luni, segnando così l'avamporto della colonia. D'altro canto angulus significa anche 'seno di mare'.(da ufficio turismo di Castelnuovo Magra)


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