lunedì 5 marzo 2012
La Via Francigena..........Storia
La Via Francigena è storicamente la via che viene dalle "France". Anticamente con tale nome sono stati chiamati più percorsi che venendo da ovest entravano in Italia. I due percorsi principali e attualmente riscoperti e utilizzati dai pellegrini sono due vie che entrano in Italia. Una è quella utilizzata dai pellegrini che vanno e vengono dal Cammino di Santiago, dalla Spagna e dal sud della Francia: entrando dal Passo del Monginevro si percorre la Val di Susa e passati per Torino si arriva a Vercelli.
L'altra è la strada che percorrono i pellegrini che vengono dal nord della Francia e dall'Inghilterra e passando dal Passo del Gran S. Bernardo e Aosta arrivano anch'essi a Vercelli.Da lì la strada diventa una e si sviluppa lungo l'itinerario che passa da Pavia, Piacenza, Fidenza, Passo della Cisa, Pontemoli, Lucca, Siena, Bolsena, Viterbo, Roma.
A questi percorsi principali si può aggiungere una terza via che percorre la costa ligure partendo da Ventimiglia e che raggiunge il tracciato della Via Francigena a Sarzana, al confine tra Liguria e Toscana. Molti pellegrini stanno cominciando ad utilizzarla.
Molte sono naturalmente le tappe intermedie e ricche di storia della Via.
Radicofani (SI)
La Via Francigena viene nominata per la prima volta in un antico documento storico dell'876 che era conservato nell'Abbazia di S. Salvatore del Monte Amiata. In questo testo si cita la strada nel suo passaggio nella zona della Val D'Orcia, nella valle ove ora transita la via Cassia nel tratto sotto Radicofani, dalle parti della Posta di Ricorsi.
Cita il testo latino: "… per fossatu descendente usque in via Francisca".
Via Francisca, si parla di via Francisca, via Francigena. I monaci del monastero con questo atto danno in affitto a tal Gisalprando un podere che ha come confine un fossato che scende fino alla Via Francigena. Da sempre, per chi si occupa di storia, la prima citazione di qualcosa è importante; è quasi un atto di nascita, il primo manifestarsi. Già nell'876 quindi si sapeva che quella via veniva dalla Francia e portava viandanti e pellegrini fino a Roma e poi oltre, fino a Gerusalemme o nell'altra direzione fino a Santiago di Compostella. La strada era già viva e conosciuta e chiamata con il nome che ancora le diamo.
Per il pellegrino moderno la Via Francigena riserva oggi molte sorprese. È possibile camminare su bellissimi tratti e incontrare luoghi e persone straordinarie. Vale forse la pena sottolineare che l'Italia è un paese bellissimo ma pienamente comprensibile solo agli italiani. Anche per questo motivo bisogna avere una buona guida, scritta da italiani che conoscono i veri bisogni del pellegrino e capaci di scegliere le soluzioni più compatibili con una realtà così complessa.
Montefiascone (VT)
Il percorso è stato dettagliatamente descritto nel libro "Guida alla Via Francigena" di Monica D'Atti e Franco Cinti. La Via è stata percorsa varie volte, tutta a piedi, dagli autori che hanno cercato, nel rispetto del percorso storico, tutte le soluzioni più belle e logiche per il pellegrino che va a piedi. Purtroppo in molti tratti la Via non è ancora segnata e, spesso, cartelli turistici pensati per il turismo automobilistico, rischiano di ingannare il pellegrino che va a piedi o in bicicletta.Gli ospitali segnalati sono stati tutti contattati e/o visitati personalmente. Le novità, le indicazioni ed i suggerimenti vengono regolarmente pubblicati sul sito internet www.guidafrancigena.it tutte le volte che se ne ha notizia. La Via è "in cammino". Sta crescendo e si sta aprendo al vero pellegrino.
Sottolineiamo due aspetti importanti per chi vuole veramente percorrere la Via come pellegrino.
È importante sapere che un consistente gruppo di volontari che ha preso il nome di Custodi della Via sta segnalando con attenzione e a proprie spese la Via. I segnali sono un pellegrinetto giallo (tradurre con pellegrino giallo o piccolo pellegrino giallo ma lasceremo anche il termine in italiano perché è quasi un logo anche quello) con una freccia bianca verso Roma e gialla verso Santiago. Si è scelto infatti di indicare la Via in entrambe le direzioni perché i pellegrini la percorrono in entrambe le direzioni. È possibile trovare questi segnali da Chivasso fino a Lamporo e poi da Vercelli fino a S. Cristina (dopo Pavia) e ancora da Piacenza a Fornovo. Dalla Pieve di Bardone fino al Passo della Cisa esistono da tempo un'efficace segnaletica CAI della VF. Poi da Sarzana fino a Roma sarete accompagnati dai soliti pellegrinetti gialli.
L'altro fatto importante da conoscere è il tipo di ospitalità disponibile. In tutta Italia si possono trovare alberghi, pensioni e agriturismi. Gli indirizzi sono facilmente reperibili sulle guide turistiche di Italia e su internet nei vari siti dedicati al turismo. Per chi invece compie il suo cammino con lo spirito tradizionale del pellegrino sono stati trovati luoghi di ospitalità più consoni alla dimensione che ci si appresta a vivere. Sulla guida, e sulle pagine di aggiornamento nel sito internet www.guidafrancigena.it , sono riportati molti indirizzi di parrocchie o privati o case di vita religiosa che accolgono a titolo personale, e sono indicati con la sigla OP, che sta per ospitalità povera o al pellegrino (leggetela come volete), cioè per chi viaggia con sacco a pelo e con materassino. Il posto offerto può variare dal solo pavimento sotto un tetto ad un letto in una stanza o in un dormitorio. E' buona regola lasciare un'offerta anche dove non è chiesto niente. Consigliamo di telefonare sempre in anticipo, avvisando del proprio passaggio possibilmente un giorno o due prima. Molti luoghi non sono sempre immediatamente disponibili come sul Cammino di Santiago.
Si ricorda poi che il pellegrino deve avere spirito di adattamento, educazione e pazienza. Se quelli che passano dopo troveranno porte aperte o porte chiuse dipenderà da quelli che sono passati prima. La Via Francigena si costruisce anche così.
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